lunedì 15 febbraio 2016

La puccia alla piemontese



La puccia è un povero della cucina piemontese, è una piatto unico con cui si sono sfamati tanti contadini e tante nonne e nonni ai tempi della guerra.
In pratica è una polenta morbida arricchita di fagioli  e verza, una polenta pasticciata antica, dal valore nutrizionale notevole, proprio per riuscire a contrastare i gelidi inverni della zona.
Può essere consumata anche fredda, quando si avanza, oppure tagliata a fettine e fritta nell'olio o abbrustolita sulla piastra (o stufa, per l'avesse ancora).
Insomma è possibile presentarla in tanti modi diversi e anche come aperitivo se dopo averla passata alla piastra la servite con un buon prosecco.
Non dimentichiamo questi piatti di una volta, facciamoli rivivere, magari con qualche aggiunta o idea carina di presentazione, in modo da tramandarli alle future generazioni.



Ingredienti per 4 persone

100g di fagioli secchi
1 cavolo verza (700g circa)
250g di farina di mais
20g di farina bianca
una cipolla
50g  di lardo
20g di burro
salvia, rosmarino
olio evo
sale


Affettare sottilmente la cipolla, scaldare 3 cucchiai di olio con il lardo affettato, soffriggere la cipolla a fuoco basso per evitare che si bruci, aggiungere la verza affettata finemente. Aggiustare di sale e un poco di acqua, mettere coperchio e cuocerla per circa 1 oretta.
Cuocere separatamente i fagioli, dopo averli lasciati in ammollo a reidratare per una notte, in acqua e aromi (salvia e rosmarino), senza mescolare e senza aggiungere il sale.
Dopo circa 2 ore, aggiungere acqua ai fagioli, circa 1 litro e mezzo, o cambiatela se come nel mio caso era molto scura, quando raggiunge il bollore, aggiustare di sale e versare a pioggia la farina di mais e la farina di frumento.
Mescolando portare a cottura la polenta (il tempo dipende dal tipo di farina di mais utilizzata da 15 minuti per la precotta a 1 ora per quella normale).
Quando mancherà 5 minuti al termine di cottura inserire la verza cotta e condire con burro.
Servire ben calda con scaglie di formaggio Grana.

Se si avanzerà è possibile tagliarla a fette e friggerla in olio o passarla su piastra, in modo da abbrustolirla.


Questa ricetta partecipa come ricetta del Piemonte all'evento #verdureinvernali, organizzato dal gruppo de L'Italia nel piatto.

Partecipate anche voi. avete tempo fino al 26 di febbraio per cucinare e postare una ricetta regionale che presenta come ingrediente principale una verdura del periodo invernale, vieni a leggere il regolamento!  

3 commenti:

  1. Gustosa! Mai dimenticare i piatti della tradizione, sono la base della nostra cucina.
    Bravissima :)

    RispondiElimina
  2. Questo piatto è una vera coccola e rimette al mondo soprattutto dopo una giornata umida e fredda :-) Bravissima Ele :-)

    RispondiElimina
  3. Todos los platos italianos tradicionales me encantan buenísima receta,abrazos

    RispondiElimina

Ora che sei arrivato fin qui, lasciami un commento...
mi fanno davvero piacere, sia i complimenti sia le critiche, ma ricordati di firmare!
Ricordati però che utilizzando questo form, si acconsente al trattamento e all'archiviazione dei propri dati personali da parte degli autori di questo sito.