giovedì 2 maggio 2024

Le streghe farcite



L'Italia nel piatto si veste di Giallo in onore dei preziosi prodotti, miele, pappa reale, polline, che ci regalano le api. Infatti il 20 maggio sarà la giornata mondiale delle api e vorremmo richiamare l’attenzione su questi insetti e sull’importanza della loro salvaguardia a livello mondiale. 

Svolgono  un ruolo strategico per la conservazione della flora attraverso l'impollinazione, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento delle biodiversità. Una diminuzione delle api può quindi rappresentare una importante minaccia per gli ecosistemi naturali. Ho sempre avuto qualche arnia quando ero piccola perchè mio padre ci teneva tantissimo, attorno alle arnie aveva creato un piccolo frutteto con ogni tipologia e varietà di frutta per rendere confortevole il luogo. Poi purtroppo l'epidemia di Varroa destructor (un caro parassita delle api) le fece morire insediandosi nell'apiario verso la fine degli anni 80. Avere api e produrre miele è una attività molto piacevole e interessante, un mondo affascinante grazie a questi insetti davvero speciali!

In Italia ci sono tantissimi piccoli apicoltori, che producono soprattutto per autoconsumo, mentre aziende produttrici ce ne sono davvero poche e avrebbe senso incentivarle, visto che i mieli che arrivano dall'estero non sempre sono di qualità. Un altro problematica è la mancanza di DOP, in Italia ce ne sono solo 3:
- Miele della Lunigiana Dop viene prodotto in due tipologie: acacia e castagno 
- Miele delle Dolomiti Bellunesi Dop è prodotto nell’intero territorio della provincia di Belluno, e si distinguono le tipologie di miele millefiori, acacia, tiglio, castagno, rododendro e tarassaco 
-Miele Varesino Dop è un miele monoflorale di acacia. La zona geografica di produzione è in provincia di Varese e le arnie devono essere situati nel territorio di pianura ed in collina, ad altezza non superiore ai 600 m.

Avremmo bisogno di assegnare delle Dop a questo prodotto, così da garantirne la qualità, in fondo attraverso un esame specifico (melissopalinologia, analisi del polline residuo presente) si riesce a riconoscere la specie botanica da cui deriva e anche dare un'idea quasi precisa della zona di produzione.

Ma ora parliamo della ricetta, che fa da "supporto" a queste farciture DOP per l'Emilia Romagna, le mitiche "Streghe", una ricetta antica della città di Bologna, che era venduta nel forno delle Sorelle Simili, loro misero a punto la ricetta e la pubblicarono nel loro libro Pane e Roba dolce. E' qui che si dice che nelle campagne del bolognese quando si voleva valutare la temperatura del forno prima in inserire il pane si metteva questa striscia sottile di impasto unta e salata, che poi veniva sgranocchiata durante il lavoro e siccome spesso si bruciacchiava (streia in dialetto) da lì il nome strega.

Dopo il successo che ebbero le sorelle Simili, molti forni a Bologna iniziarono a produrle e devo ammettere che sono molto piacevoli da accompagnare formaggi e salumi, in questo caso le ho preparate di una forma ben definita e farcite con le nostre bontà e un velo di miele, assemblando dei piccoli finger food ideale per  un aperitivo davvero goloso!


Ingredienti


500g di farina 00

250g di acqua

25g di lievito di birra

50g di strutto

12 g di sale

olio evo per pennellare la pasta 

sale fino da cospargere

Farciture:

Pecorino di fossa e noci

Squacquerone e pere

Prosciutto crudo e Parmigiano reggiano

Miele


Versare la farina sul tagliere e, al centro preparare la fontana, aggiungere il lievito, sciolto in poca acqua tiepida, lo strutto, sempre disciolto in poca acqua tiepida (io, ho fatto mezza dose)

Cominciare ad impastare e dopo 5 minuti, aggiungere il sale.

Lavorare ancora energicamente per altri 5 minuti, formare una palla, incidere l’impasto a croce, coprire e lasciare lievitare coperto per 45 minuti.

Con il matterello, o la macchina, stendere dei pezzi di impasto, conservando il resto in frigorifero e avvolto nella pellicola.

Ripiegare ogni pezzo su se stesso e stendere ancora fino a quando l’impasto sarà molto sottile.

Tagliare con la rotella dei rombi o quadrati di 3-4 cm. Posizionarle sulla leccarda del forno leggermente unta, ungere anche la pasta con un pennello e olio evo, spolverizzare con poco sale (più saranno sottili e più saranno croccanti!). Per ottenerli tutti uguali ho usato un coppa-pasta, ma dopo aver posizionato la striscia di impasto sulla leccarda, tagliato e poi tolto i rimasugli (che verranno rimpastati) in quanto se si deve spostare spesso non tengono la forma precisa.

Cuocere in forno già caldo (200 gradi, non ventilato) per circa 10 minuti.

Quando risultano ben fredde procedere a farcirle come indicato nella lista degli ingredienti:

-Formaggio di fossa di Sogliano DOP con noci e miele

-Prosciutto crudo di Parma DOP con Parmigiano Reggiano DOP e miele

-Squacquerone di Romagna DOP con pere e miele

Ed ora buon aperitivo con buone bollicine, vi consiglio uno spumante Ortrugo Extra Dry del Colli Piacentini DOC.




Ecco le altre giallissime proposte!

Piemonte: I torcetti al miele

Liguria: Pancakes con prescinseua, mirtilli, noci e miele millefiori delle 5 terre

Lombardia: Cupeta della Valtellina 

Trentino-Alto Adige: Mela cruda marinata, formaggio fresco e noci caramellate

Friuli-Venezia Giulia:  Bavarese di Montasio e miele 

Veneto:  Pollo Latte e Miele: tecnica padovana di allevamento per valorizzare il pollo ruspante 

Emilia-Romagna: Le streghe farcite 

Toscana. Crema fiorentina al miele di castagno con crumble al polline e ‘favo’ alla pappa reale 

Marche: Crescia con mele e miele

Umbria: Arvoltolo al pecorino e miele

Lazio: Crostatine con ricotta, miele e kiwi

 Abruzzo: Biscottoni abruzzesi con miele

Molise: Cicerchiata molisana

Campania: Portafoglio di lombata di maiale con asparagi e uova e riduzione al vino Aglianico e miele 

Puglia: Insalata di arance, mozzarella, capocollo di Martina con salsa al miele 

Basilicata: Biscotti al miele 

Calabria: Le nepitelle calabresi

Sicilia: Spaghetti con il Miele 

Sardegna: Savoiardone di Fonni con mousse alla pardula, miele di Lavanda selvatica, cialdine di Carasau glassate al miele e granella di nocciole


martedì 30 aprile 2024

Breakfast Dodo Rolex


Oggi vi porto in Uganda, con una colazione energetica e salutare a base di Amaranto, la breakfast dodo rolex.

La ricetta l'ho presa da qui,  dal blog di Sophia, una foodblogger ugandese. Questo blog è stata una bella scoperta, infatti che è stato presentato su Cuisine Noir, CNN, City Press e in molte altre pubblicazioni. L'autrice ha pubblicato 3 e-book, uno dei quali ha vinto il Gourmand World Cookbook Award nel 2015. La sua missione è fotografare il cibo africano e documentare le esperienze alimentari, vuole promuovere la cucina ugandese e i prodotti del territorio. 

Rolex non è il famoso orologio, come pensiamo tutti noi, ma un roll, un pratica una pane chapati farcito e arrotolato.

Il pane chapati che tutti pensiamo sia tipico dell'India è in realtà un alimento base anche  Nepal, Bangladesh, Pakistan, Kirghizistan, Sri Lanka, penisola arabica, Africa orientale e Caraibi.

L'autrice del blog pensa che il Rolex dovrebbe essere soprannominato il cibo ufficiale dell'Uganda perché è conosciuto in tutto il paese, è relativamente facile da preparare ed ideale da proporre come colazione, pranzo e cena. 

Questi abbinamenti sono stati decisi al momento dall'autrice, questo Rolex è una miscela perfetta di sapori dolci, acidi, salati, cremosi e di nocciola.

Mio figlio ha apprezzato particolarmente, una bella ricetta che terrò presente anche per una cena veloce!



Ingredienti per 2 

1 Chapati

2 cucchiai di amaranto, cotto a vapore

1 carota, affettata sottilmente

1 cipolla in agrodolce (io 2 cipolline borettane)

1 avocado, sbucciato e affettato

1 uovo

1 cucchiaio di latte intero

1 cucchiaio di semi di sesamo tostati

Sale

Olio evo

Cuocere l'amaranto, IN acqua bollente salata aggiungere i semi di amaranto e far cuocere per 30 minuti circa, spegnere e attendere 10 minuti, poi scolare. 

Affettate sottilmente la carota a filetti e la cipolla. Pelare l'avocado e tagliarlo a tocchetti.

Rompere l'uovo in una ciotola, aggiungere il latte intero, sale e frullare il tutto. In una padella calda, scaldare  un poco di olio versare l'uovo sbattuto e fare una frittatina, cuocere per un paio di minuti. Lasciare raffreddare e tagliare a listarelle sottili.

Mettere un chapati su un piatto, disporre la fetta di avocado, la frittata di uova, le cipolle, le carote e l'amaranto cotto. Cospargere con i semi di sesamo e arrotolare saldamente il chapati. 

Eccolo prima di arrotolarlo

Tagliare in due e accompagnarlo con una tazza di tè.


Con questa ricetta partecipo ad ABC - Un mondo di ingredienti

lunedì 29 aprile 2024

Plumcake allo yogurt e uvetta


Oggi Light and tasty vorrebbe dedicarsi ai latticini, i tanto bistrattati derivati del latte demonizzati soprattutto per la presenza significativa di grassi e del lattosio, zucchero al quale risulta intollerante la maggior parte della popolazione mondiale (si parla del 65%, non quisquilie).

Bisogna però sottolineare che sono anche molto ricchi di calcio e soprattutto noi donne non dovremmo eliminarli completamente, proprio per questo cerchiamo di darvi qualche spunto per preparare piatti con questi ingredienti. Cinzia invece ha preferito dare una alternativa completamente diversa utilizzando il latte di cocco, che in realtà non è un latticino, nonostante il nome, ma una bevanda vegetale  ottenuta per spremitura della polpa grattugiata del cocco (Cocus Nucifera); molto utilizzata nella cucina etnica, ottima anche questa proposta!

Ma passiamo al mio plumcake, un mio vecchio cavallo di battaglia, in cui il latte e lo yogurt sono presenti, quest'ultimo rende il plumcake molto morbido e il latte nonostante siano 30 ml, non toglietelo (esperienza già fatta, visto che me lo ero dimenticato) perchè dà l'umidità giusta giusta a questo dolcino!

Ed  ora ecco la ricetta!


Ingredienti

4 uova

30 ml di latte

220 g di farina 00

30 g di fecola di patate

1 vasetto di yogurt bianco

180 g di zucchero semolato

90 g di olio di semi di mais

1 bustina di lievito per dolci

100 g di uvetta sultanina

1 arancia non trattata (scorza)


Mettere in ammollo l’uvetta con acqua tiepida per mezz’oretta in una ciotola, così da ammorbidirla,  strizzarla e posizionarla su scottex fino al momento dell’utilizzo.

In una ciotola setacciare farina lievito e fecola, unire lo zucchero, le uova sbattute, l'olio e lo yogurt, mescolando con una spatola dopo ogni aggiunta. Aromatizzare con la scorza grattugiata di un'arancia non trattato. Aggiungere 1/2 dose di uvetta ben asciutta.

Foderare uno stampo da plumcake da 25 cm di lunghezza con carta forno, versare il composto, distribuire sopra il resto dell'uvetta (poi andrà a fondo da sola).

Accendere il forno a 180°C funzione ventilato (Circotherm per forno Neff), quando caldo infornare per 50 minuti. 

Una volta cotto attendere 20-30 minuti, toglierlo delicatamente dallo stampo, e farlo raffreddare sopra una gratella, una volta freddo, spolverizzarlo con zucchero a velo.


 Ecco le altre proposte:


Carla Emilia: Agretti alla crema di prescinseua 

Cinzia: Zuppa di lenticchie con latte di cocco 

Daniela: Cestino croccante ai semi con bresaola, ricotta e rucola

Milena: Farfalle con fiocchi di latte e salmone affumicato

sabato 27 aprile 2024

Linguine con vongole ed agretti


Questo mese a Il club del 27 si parla di un nuovo libro "Leaf " di Catherine Phipps, è un'opera che  celebra le foglie commestibili, ricette e ricette che decantano i vegetali e in particolare proprio le foglie verdi.

Dalle loro forme, ai colori passando per il sapore: amaro, piccante, dolce, agrumato, sono una vera risorsa in cucina e l'autrice ha voluto ricordarcelo con tante ricette a loro dedicate. Zuppe, insalate, brunch, antipasti, secondi piatti, dessert, prodotti da forno, conserve e bevande, c'è l'imbarazzo della scelta.

Personalmente ho voluto provare questo primo piatto un po' particolare: Linguine con vongole e agretti.

Una pasta con le vongole a cui aggiungiamo queste foglie verdi un po' particolari, lanceolate...anzi mooolto lanceolate, sembrano fili d'erba!

L'apporto di queste verdure, che poi sono fibre, con il loro colore, la loro consistenza e la loro dolcezza conferiscono al piatto quel "qualcosa in più" che lo rende originale e anche molto piacevole al gusto.

Ora che è la stagione giusta giusta degli agretti, provatelo, sono sicura che sarà un successo!


Ingredienti per 4 persone

1 mazzo di agretti

1 kg di vongole

300 g di linguine

4 cucchiai di olio evo

2 spicchi d'aglio

100 ml di vino bianco

1 rametto di dragoncello, tritato finemente

barbe di finocchio, tritate finemente

Scorza di ½ limone non trattato

Sale e pepe 



Lavare accuratamente gli agretti ed eliminare eventuali radici  o parti non verdi.

Lavare le vongole, se fresche lasciarle immerse in acqua e sale per almeno 2 ore (così spurgano), se congelate lavarle accuratamente.

Scaldare 2 cucchiai di olio in una casseruola capiente aggiungere l'aglio, lasciare rosolare unire il vino e le erbe aromatiche.

Aggiungere le vongole e coprire, agitando regolarmente, finché i gusci non saranno aperti e le vongole cotte (sono sufficienti pochi minuti. Spegnere e aromatizzare con la scorza di limone.

Nel frattempo portare a ebollizione una grande pentola piena d'acqua salata,  aggiungere le linguine

e cuocere al dente (controllare i tempi sulla confezione). Aggiungere gli agretti un paio di minuti prima di scolare, assicurarsi che gli agretti siano ben distribuiti nelle linguine. 

Scolare con una pinza  e saltarli per un minuto in padella con le vongole, aggiungendo altri 2 cucchiai di olio per mantecare.

Servire subito con una macinata di pepe e qualche filetto di scorza di limone.

Con questa ricetta partecipo a Il Club del 27